Le terme e le indagini del Commissario Lasagna

Una nuova semantica per il territorio.

Un’economia biotermale.

 

Lunedi solita ora solito posto, tutti ben collegati e curiosi.

La telefonata di Antonio a Lasagna aveva messo in moto idee comuni, in fin dei conti un recovery plan era nelle loro ipotesi possibili: ma non si poteva mai sapere.

Quanto emerso nelle visite all’Albergo del Dott. Fredo era apparso a tutti interessante ed illuminante quindi… perché non porsi degli obbiettivi concreti? In fin dei conti una certa competenza era presente e passo dopo passo da qualche parte si arriva e a volte ci si azzecca.

Questo lo spirito che in quel momento li accomunava e la domanda non posta ma presente era: sapranno il Gatto e la Volpe prospettare una nuova visione delle cose? Tra sé e sé Lasagna pensava che con quei due tutto è possibile, se poi ci si mette anche il Dott. Rubini non c’è montagna che un mulo, seppur felpato, non possa affrontare e, a fantasticare, male non fa.

 

Tra queste silenti riflessioni il Commissario prese la parola.

“Buonasera a tutti ben ritrovati e mi auguro ben collegati.” Sorrisi e sventolio di mani riempivano il video.  “Bene, do subito la parola a Giuseppe, ho una certa curiosità per quello che potrà dire.”

Giuseppe sorridendo e un poco emozionato:

“Che dire. Quello che abbiamo potuto capire dai dati ricavati nella nostra ispezione conoscitiva dal Dott. Fredo mi hanno lasciato un poco sbalestrato, penso sia successo a tutti noi. Qualche cosa non quadra nella gestione complessiva dei vari fattori o almeno non si riesce a capire come siano possibili certe incongruenze non ultima quella che l’uso dell’acqua dovrebbe essere solo a fine curativo ma come abbiamo visto nell’albergo del Dott. Fredo, pur essendo gestito con cura, questa acqua ‘curativa’ è una parte minore circa il 20/25%. Abbiamo poi riportato a bacino i dati del singolo albergo e seppure con tutte le cautele e le approssimazioni che questo metodo suggerisce, ciò che ne esce resta comunque eclatante se non inquietante; sempre che non ci siano errori da parte nostra…ma i conti gli abbiamo rifatti più volte e le valutazioni forniteci del Dott. Fredo ci sembrano reali.

Ultimamente con Antonio ci siamo posti alcune questioni di metodo giungendo alla conclusione della necessità di indagare il processo generale di gestione dell’acqua termale evitando l’errore di pensare che esso sia, e sia stato, solo la somma dei singoli processi che avvengono negli alberghi. Vi è sicuramente anche questo, ne sono la prova le  enormi differenze che esistono nella gestione termale degli stressi, ma l’importante è  capire quali fenomeni esterni, potremmo definirli altro-strutturali, abbiano inciso sul fatto che siamo arrivati a questo punto, in questa situazione e poi giustamente potremo meglio valutare  albergo per albergo. Non è solo una visione aziendale che ci permette di capire il modificarsi di una economia, in questo caso quella termale.

Lo sviluppo dell’area è stato determinato da vari fattori anche se manca uno studio preciso e comparato degli stessi. Fa eccezione L’osservatorio Economico avviato dal comune di Abano Terme nel 1984 ma poi colpevolmente abbandonato. [1]   Pensiamo che se la nostra semi-indagine (simil-Fredo) fosse estesa a tutti gli alberghi avremmo a disposizione un quadro importantissimo delle cose presenti e sopra tutto cosa potremmo fare per risparmiare energia da utilizzare in altro modo e per innovare il prodotto ‘terme’.

 

 Vorrei ora proporvi una ipotesi di diverso sviluppo della termalità, una ipotesi sottolineo. Se  posso pensare di poterla fare è sopra tutto grazie alla passione di Antonio che in questi anni ha raccolto materiali  su studi, relazioni, convegni, dai quali abbiamo ripreso e riunito alcune linee, collegandole anche ai risultati della nostra semi-indagine, nella ricerca di una possibile interpretazione innovativa.

Il percorso fatto ci porta a distinguere tre periodi essenziali nel rapporto acqua termale e sviluppo.

Il primo lo potremmo definire come quello della scomparsa delle fonti termali dando come  riferimento temporale fie anni 60 e primi anni 70 del secolo scorso. (allego ampia documentazione su questo: trattasi di un documento filmato.) [2]

Il secondo riguarda la crisi degli aspetti minerari e del modello terme (anni 70/80), la Legge di salvaguardia del bacino termale nel 1975 e il relativo piano di salvaguardia PURT 1980 e l’avvio di studi sul modello geologico del bacino termale. [3]

Il terzo è relativo all’attuale situazione.

In questi tre momenti, nella loro specificità mineraria, turistico e legislativa troviamo i nodi da sciogliere, una volta per tutte, per risistemare nei i prossimi 10, 20 anni la nostra economia termale impostando un concreto piano di recovery. Diciamo che anche nella realtà euganea sono indispensabili modificazioni legislative come quelle che l’Europa chiede all’Italia quando parla di riforme essenziali allo sviluppo, senza le quali i soldi da soli non bastano a garantire una, da tutti richiesta e quanto mai necessaria, riconversione ambientale-geotermica.”

 

Lasagna intervenne. “Troppa grazia Sant’Antonio.”

Certo lui avrebbe preferito nominare il buon Padre Leopoldo ma se si dice così, così si deve dire! Si riferiva esplicitamente all’onda di idee e visioni esposte e che necessitavano a suo avviso di un minimo di riflessione da parte di tutti e chiese:

“C’è qualcuno che vuole intervenire?”

Nessuno intervenne e allora riprese:

Faccio io una domanda, forse è prematura o forse ci aiuterà, almeno per me, a meglio seguire quello che stai dicendo. La domanda è: i tre momenti che hai scelto sono solo logici, basati su criteri similari quale quello cronologico oppure, come già hai detto in precedenza relativamente ad alcuni parametri dell’albergo del Dott. Fredo, hanno valore semantico generale?”

La risposta arrivò immediata. “Sono del secondo tipo, semantici pur essendo difficile rappresentare assieme tutte le valenze, le sinergie relazionali e valoriali presenti e quindi forzatamente, anche per facilità di esposizioni, si basano su criteri temporali e quasi monotematici… ma l’idea è quelle di una nuova semantica del territorio un suo nuovo senso dell’‘essere termale’.

Per fare un esempio: già il termine termale è di per se stesso generico, indica troppe cose e diverse mettendole di  fatto sullo stesso mucchio, senza diversificarle. La domanda a cui rispondere anche per  una diversa comunicazione è: nel BIOCE cosa si intende per terme? Come le si specifica? Qual’ è la caratteristica che ci diversifica da qualsiasi altra località nel mondo? Esiste? E’ documentabile? Insomma, dove sta la differenza tra la marmellata-terme e le “nostre terme”? E poi, possiamo ancora definire la nostra economia termale oppure, ipotesi di lavoro, economia biotermale?.  Ecco, su concetti come questi, sulla geotermia, sull’impatto zero, varrebbe la pena di lavorare in modo scientifico e innovativo riposizionando la struttura e l’immagine della nostra già oggi ‘ex termalità’. Si perché, già oggi non è  più nemmeno quella di 20 anni addietro! Ma cosa debba essere… è il vero problema”

Sorseggiò un goccio di simil-acqua, visto lo strano colore del liquido, da un bicchiere che si era preparato e continuò la sua esposizione nel silenzio contemplativo dell’Oca selvaggia formato Skype.

Lasagna approfittò di questa pausa per dare un’occhiata attenta al Dott. Rubini e lo vide impegnato a prendere lunghi appunti, non era da lui, che tutto metteva sempre direttamente e velocemente nel suo cassetto della memoria  logico-pratica. Stava per meditare sul significato di questi fatti, sul biotermale,  ma il profumo del caffè che arrivava della moka lo raggiunse miracolosamente e anche lui sorseggiò il suo ‘carburante’. In realtà era da un pezzo che aspettava questo momento.

 

Giuseppe riprese la sua relazione.

“Il primo periodo è quello della scomparsa delle fonti termali” . A video apparve una foto.

 

In realtà le fonti erano scomparse già da molto come dimostrano i dati della seguente foto.

 

Guardate le  prossime due foto, la prima relativa ad Abano e la seconda a Montegrotto (Facebook.) La pressione con cui esce l’acqua in questi pozzi artesiani databile agli anni 1950, dimostra che allora l’acqua usciva ancora spontaneamente e con una pressione notevole e, in quegli anni, il Montirone (o una parte) aveva le sue sorgenti naturali.

 

Questa volta, dopo la precedente pre pausa, una vera e propria pausa  era d’uopo anche se percepiva l’interesse  dei Quattro dell’Oca Selvaggia, il che avrebbe fatto ipotizzare il contrario ma si sa, il caffè è il caffè. Era poi giusto che Giuseppe potesse riposare e quindi Lasagna dette lo stop.

Ad un tratto Antonio intervenne per un problema pratico.

“Dobbiamo decidere cosa fare ora, il materiale da presentare è molto, e ci sono due pericoli: di fare tutto troppo velocemente e superficialmente o diluire troppo nel tempo la presentazione perdendo così l’interesse per l’insieme. D’autorità, se mi è concesso e a nome anche di Giuseppe proporrei, se non vi sono contrarietà, di continuare questa sera andando oltre l’orario usuale e tentare di terminare la settimana prossima la fase propedeutica ud un ‘nostro’ recovery plan.”

Come sempre rispose il silenzio, tuttavia accompagnato da evidenti segni di assenso quali sorrisi che lo certificavano come silenzio-assenso. Mancava il riscontro verbale ma solo perché, chi in un modo e chi in un altro Antonio escluso, avevano la bocca impegnata in altre attività… altrimenti che pausa era?

 

Si sentì un leggero colpo di tosse e la sorridente e rifocillata faccia di Giuseppe riapparì dicendo: “Bene si ricomincia. ho ancora alcune cose da farvi vedere e tutto sommato non andremo molto oltre al tempo che ci eravamo prefissati.

Passò al secondo periodo, il periodo delle crisi. E’ periodo che va dalla fine degli anni 60 alla metà degli anni 80 può essere indicato  in termini moderni, del mancato recovery.

Le crisi sono sottolineate sostanzialmente dai seguenti fenomeni.[4]

  1. L’abbassamento delle falde come già abbiamo visto.
  2. Lo sprofondamento dell’area dell’Elvetia dovuto ad un oramai vecchio sistema di coltivazione dei pozzi. In questo caso il campetto di calcio che si trovava a  lato nord della chiesa del Sacro Cure si trovò tutto d’un tratto ad un livello più basso di due, tre metri.
  3. Il fenomeno della subsidenza che come causa aveva l’abbassamento delle falde e il conseguente compattamento delle sabbie superficiali del suolo, non più imbevute di acqua,  sui sottostanti strati rocciosi. Fenomeno che si stabilizzò verso la fine anni 80.
  4. La crisi del modello socio-assistenziale termale relativo al sistema mutualistico non solo italiano ma europeo.

Poi arriverà La legge di salvaguardia del Bacino Termale.”

Giuseppe prese un po’ di fiato.

“Ora vi farò vedere delle foto e delle tabelle. Rappresentano, a grandi maglie, cosa è successo nel territorio termale in quegli anni e nei successivi. Abano fu la prima ad avere delle modificazioni relativamente alle falde.”

 

Nell’anno 1900 le sorgenti termali avevano questa dislocazione

ABANO                    8

MONTEGROTTO    22

BATTAGLIA             8

 

Nel 1953 la situazione era la seguente:

 ABANO                    1

MONTEGROTTO    22

BATTAGLIA+MONSELICE  8 

 

Sullo schermo apparve una foto:

 

Concludo con un’altra  foto  che rappresenta alcuni dati di per sé significativi se non impressionanti di cosa è avvenuto negli anni nel territorio termale euganeo in particolare Abano e Montegrotto

 

 

POZZI PRESENTI NEL BACINO TERMALE EUGANEO DATI GENERALI:

1873 primo pozzo perforato a Battaglia

600 pozzi perforati in oltre 100 anni nella grande maggioranza ad Abano e Montegrotto.

170 pozzi oggi presenti di cui 140 attivi.

Profondità dei pozzi da 50 a 1.064 metri.

 

Con questo ci salutiamo perché e tardi e il letto ci aspetta ma sopra tutto perché sono stanco! Ci vediamo la prossima settimana con la Legge sulla salvaguardia del bacino termale, con il PURT ma anche continuando l’analisi dei parametri fondamentali che agivano e che ancora agiscono nel nostro sviluppo termale e dai quali dobbiamo partire per un nostro recovery plan.” [5]

 

Tutti stavano salutando quando Giuseppe alzò la mano e disse.

Un attimo, un attimo, voglio farvi un piccolo regalo tanto per favorire il sonno mostrandovi la situazione attuale dei pozzi ad Abano e Montegrotto. un vero e proprio TERRITORIO GRUVIERA.

 

 

 

Vi saluto ricordandovi un vecchio proverbio

‘Quando il gatto dorme i topi ballano’

e

buona notte a tutti

 

 

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CI VEDIAMO MARTEDI PROSSIMO

CON

STORIA E IDEE PER UN RECOVERY PLAN TERMALE

 

[1] Per l’Osservatorio economico vedasi la seguente scheda. CLICCARE QUI.

[2] http://www.alessandroghiro.it/prodotto/osservatorio-economico-cera-una-volta-le-sorgenti-del-montirone-le-ragioni-della-loro-scomparsa/

[3] Vedasi https://it.wikipedia.org/wiki/Bacino_Termale_Euganeo#Studi_sul_Bacino_Termale_Euganeo_posteriori_al_1970

 

[4] Per una panoramica generale delle crisi presenti negli anni 60/70 vedasi la seguente dispensa filmata.

http://www.alessandroghiro.it/prodotto/osservatorio-economico-le-difficolta-iniziano-negli-anni-70/

 

[5] Per dati generali attuali e  storici sul bacino vedasi la bella pagina curata dal Prof. Paolo Fabbri su https://it.wikipedia.org/wiki/Bacino_Termale_Euganeo