I tempi difficili del Covid19 portano a riflettere su cose date per acquisite o forse mai ben inquadrate, il “tutto non sarà più come prima” ci ‘costringe’ a vederle prioritariamente sotto la lente dell’emergenza.
Un tema di questa nuova situazione è il rispetto delle regole (il distanziamento, le mascherine, l’igiene) pena la morte…, vera e reale, dei più deboli e, in questo contesto, un fenomeno prima pressoché sconosciuto: gli asintomatici.
Da tempo era presente nelle mie riflessioni una questione che ora trova una nuova inquadratura, quella relative alla illegalità e da oggi e di riflesso, alla illegalità asintomatica. Chiarisco che per illegalità non mi riferisco a tutti quei fenomeni che possono essere richiamati nei nomi di mafia, ‘ndrangheta ecc. ma ad altra cosa.
Mi riferisco ad una illegalità diffusa in Veneto nel settore termale (di questo solo voglio parlare) che da molti anni vive e vegeta senza che nessuno la metta in evidenza coinvolgendoci tutti asintomaticamente (quindi anche persone ignare e in buona fede) ponendo i presupposti per cui, nei momenti difficili del governo quotidiano delle cose termali (dove si decedi su: cosa si o cosa no) o in quelli di crisi più generale, il ‘virus’ dell’illegalità asintomatica sprigiona la sua potenziale carica di ‘morte’ della termalità e della sua parte più indifesa: la fangoterapia.
Seguendo questo ragionamento la cosa che maggiormente emerge è che, quanto più si è illegali tanto più si è forti, potenti e legittimati: a pagare poi sono altri o altro. Faccio un esempio: posso benissimo andare in discoteca a ballare ed ammassarmi, anzi sono visto come un fautore dello sviluppo economico salvo che… saranno altri eventualmente a essere colpiti delle mie azioni e nessuno potrà darmi la colpa e chiamarmi a responsabilità civile per il mio comportamento, salvo non ci pensi il virus stesso a fare ‘giustizia’!
Ora, per non restare nel vago, farò degli esempi di cosa intendo come illegalità asintomatica presente nel Veneto a tutti i livelli nella termalità e specificatamente delle fangoterapia la quale, giorno per giorno muore anche perché colpita dal virus invisibile Mi scuso per la stringatezza dell’esposizione ma per adesso mi interessa rendere l’idea.
- LIVELLO REGIONALE
Mettiamo il caso che lo Stato italiano abbia emanato una legge in cui prevede che le Regioni dettino nuove norme su un settore che interessa il termalismo e che la Regine Vento non lo abbia fatto e tuttavia continui a fare le proprie scelte legislative in base a leggi vecchie non più esistenti. Ciò sarebbe illegale e illegali anche i provvedimenti che giornalmente assume. Asintomaticamente rende illegale anche quello che un operatore in buona fede compie nel rispetto di queste leggi, lo trasforma in un illegale asintomatico ponendolo in una situazione di di illegalità epidemica il cui virus può trasmettere ad altri. Molti esempi si potrebbero fare anche sulla specifica legislazione regionale quando, per esempio, la Regione prevede delle nella propria legislazione, norme che poi non attua.
- A LIVELLO DI COMUNE
Mettiamo il caso che la Regione faccia delle leggi che prevedono dei controlli pena la loro inefficacia e che chi dovrebbe farli per quanto di loro competenza, esempio i Comuni, non li facciano (mi riferisco sempre al settore termale), è evidente che ci si viene a trovare in una situazione di illegalità sintomatica.
Ora, se questa fosse, come credo sia, la situazione mio chiedo come sia possibile mettere in atto procedimenti importanti per l’economia termale, vedi il rinnovo delle concessioni minerarie: sarebbero immediatamente illegalmente asintomatici, essi stessi fautori di possibile ‘morte’. (Mi riferisco principalmente al fango e della risorsa energetica)
Il Covid19 ci ha insegnato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che prima di qualsisia altra cosa e assieme ad altre cose, vale il rispetto delle regole: distanziamento, mascherina e igiene. Ecco se si vuole uscire da questa epidemia di illegalità asintomatica tutti devono fare rispettare le regole al livello di competenza in cui si trovano e svolgono un ruolo; prioritariamente la Regione e i Comuni.
Sottolineo il tutti partendo dagli amministratori in primis Presidente di regione e Sindaci dei comuni, dai consiglieri regionali o comunali e non da ultimi i funzionari che spesso sono il ‘concreto’ veicolo della illegalità asintomatica sotto forma di collante di una intricata rete pubblico-privata di relazioni ed interessi particolari asintomaticamente illegali.
Siamo in tempi di campagna elettorale per il rinnovo dei consigli regionali: mi piacerebbe vedere un programma elettorale in cui sta scritto di volere abbattere l’illegalità asintomatica nel settore termale, riallineando, omogeneizzando la legislazione regionale a quella nazionale ed europea nel merito e nello spirito. Ecco perché la richiesta di una sospensione di due anni nel mettere a bando il rinnovo delle concessioni minerarie sarebbe un valido stimolo ad iniziare.